l'analisi

Quale mobilità per il prossimo autunno?

Le intenzioni degli italiani fotografate dall’Istat sugli spostamenti per studio e lavoro, pre e post emergenza sanitaria

Quale mobilità per il prossimo autunno?
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Quale mobilità per il prossimo autunno? L’Istat ha diffuso le stime relative a un’indagine sugli spostamenti degli italiani per motivi di studio e lavoro prima dell’emergenza sanitaria e sulle loro previsioni per il prossimo autunno. I quesiti di indagine sono stati somministrati nel mese di luglio appena trascorso. L’indagine è stata progettata con l’obiettivo di indagare gli spostamenti abituali per studio o lavoro di occupati e studenti e quelli effettuati per motivi vari della rimanente parte della popolazione. Prima della pandemia oltre l’80% degli intervistati attualmente occupati o studenti maggiorenni si spostava, per studio e lavoro, almeno cinque volte a settimana. Una quota molto inferiore (13%) si muoveva da 1 a 4 giorni a settimana. Mentre era sostanzialmente trascurabile la frazione di intervistati che all’epoca effettuava meno di uno spostamento a settimana o nessuno spostamento.

Quale mobilità per il prossimo autunno?

I risultati dell’indagine prefigurano un cambiamento importante nella frequenza degli spostamenti per i prossimi mesi di settembre-ottobre rispetto a quanto avveniva prima della pandemia. Diminuisce la quota di intervistati che prevede di raggiungere il luogo di studio o lavoro almeno 5 volte a settimana (68,1%); cresce invece, arrivando al 10,3%, la quota di rispondenti che reputano di non effettuare affatto spostamenti in autunno. Infine, circa il 2% degli intervistati, una piccola quota ma notevolmente più elevata rispetto a gennaio 2020, si aspetta di recarsi sul luogo di studio o lavoro meno di una volta a settimana. La previsione di una generale diminuzione dei trasferimenti sembra caratterizzare in misura maggiore gli studenti rispetto agli occupati.

Trasporto pubblico o privato?

Anche sulla modalità di trasporto si prefigurano importanti cambiamenti, con una caduta nell’utilizzo del mezzo pubblico, previsto solo nel 22,6% dei casi (la percentuale per gli stessi intervistati era del 27,3% prima della pandemia), e un parallelo incremento nell’uso dell’automobile privata, che dal 44,1% arriverà a coprire quasi la metà degli spostamenti nel prossimo autunno. In aumento anche l’uso dell’auto utilizzata in qualità di passeggero. Un lieve calo caratterizza, invece, le forme di mobilità cosiddetta dolce (bicicletta e monopattino anche elettrici, spostamenti a piedi).

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